6-9 Luglio 2017. Queste le date che vedono il ritorno di Altaroma Spring-Summer 2018, la kermesse dedicata all'alta moda e sempre più rivolta ai giovani talenti, catapultati come mai prima d'ora in un continuo rimando tra passato, presente e futuro.
Due le parole d'ordine che la regolano: commistione, contaminazione e nuovo Rinascimento. Perché il Guido Reni district, area unica nel suo genere, che nuovamente si presta ad ospitare la manifestazione, vede, nei suoi 23 spazi indipendenti e versatili, lo svolgimento di eventi dove la moda è si protagonista ma allo stesso livello di arte, musica, cinema e food in un potenziamento reciproco. Tutto questo al solo scopo di creare un futuro capace di dialogare con la grande storia e sopportare agilmente il peso del passato, la nascita di un vero e proprio Rinascimento delle arti in toto attraverso un'attenzione costante rivolta agli archivi storici (e al loro valore), al legame con il territorio (da rivitalizzare) e non meno al delicato tema del passaggio generazionale.
Altaroma, insomma, torna e lo fa in grande stile con lo stesso programma di sempre, configurato in 3 sezioni: Fashion Hub, dedicata a scouting, formazione e promozione della creatività emergente; Atelier, contenitore di sfilate e presentazioni di maison di couture, neo couture, piccole sartorie e artigianalità; In Town, destinata a iniziative ed attività connesse alla moda che, durante la manifestazione, colgono l'occasione per promuoverai e instaurare contatti utili al proprio business in città.
A dare un decisivo e identificativo via alla manifestazione ci pensa il marchio nato dall'estro di Alessandra Cappiello "Morfosis" con creazioni che costituiscono vere e proprie tavolozze di colori pittorici. Linee rigorose mitigate da accenti più sinuosi danno vita a imperfezioni e contrasti che sfociano in un essere relativo, sofisticato e incisivo.
La stilista, che nel suo passato vanta collaborazioni con star internazionali del calibro di Madonna, porta in passerella tessuti preziosi, morbidi tulle plumetille, metalli e lurex.
L'effetto wow è così facilmente assicurato.
A sfilare subito dopo c'è la designer milanese con studi in astrofisica Anna Francesca Ceccon che, con il proprio brand "Moi Multiple" porta in passerella una seduta psicoanalitica (o un viaggio letterario a seconda delle interpretazioni) in cui a essere destrutturato è il rigore sublime delle nostre eroine familiari.
Spietata e pungente: ecco la sua donna.
Gli abiti anni '60, le parure e i completi ingessati (che riportano nella memoria della stilista l'immagine della nonna) accentuano ancora di più quest'immagine.
Nel primo giorno di opening a non mancare mai all'appello è Greta Boldini, divisa per questa stagione tra il desiderio di leggerezza e i tagli netti che esaltano gli elementi romantici. Il tutto su uno sfondo particolare: quello campestre di un pomeriggio primaverile trascorso in Basilicata. La borraccia assurge a inedito gioiello da giorno che completa una collezione intrisa di particolari e lussuose sperimentazioni.
A far sognare, invece, nel secondo giorno di sfilate, ci pensa come sempre Rani Zakhem. Lui, una solida certezza.
Pur non perdendo di vista la sua ispirazione tradizionale, fatta di gran balli del primo novecento, di party sfrenati della New York dello Studio 54 e della delirante vita notturna hollywoodiana, l'architetto e designer libanese rende omaggio in questa collezione alle stelle per quello che sono e rappresentano: un simbolo frizzante dell'immaginario femminile, un elemento che incanta, sempre e a prescindere. Nelle sue mani la stella esplode, si frantuma e questa esplosione di luce allo stato puro diventa un caleidoscopio di colori che si esprime in abiti scultorei e nella seta, nello chiffon e nel tulle senza tralasciare il raso prezioso.
Abiti da mille e una notte che creano tanto stupore e meraviglia da non poterli fissare a lungo, un défilé con colpo di scena finale costituito dall'arrivo in passerella della creazione sposa tutta tempestata di stelle su uno sfondo bianco e candido come la neve che viene giù a dicembre.
Un vero e proprio viaggio stupefacente di sospensione nell'universo. Dove sognare è ancora possibile e le parole non bastano per descrivere lo spettacolo.
Ben diversa è l'atmosfera creata da Efisio Rocco Marras (figlio del già celebre Antonio) per la presentazione della sua personale collezione targata "I'm isola Marras" , espressione di una nuova forte identità.
Lanciata nel 2007 come alternativa più accessibile rispetto alla linea eponima del suo fondatore il marchio nella visione del giovane direttore creativo diventa una linea contemporary della famiglia, rinnovando il concetto dell'isola come punto centrale della filosofia del brand, da sempre sinonimo della sontuosa estetica delle isole Mediterranee.
Per la SS18 ispirandosi a Mathilda Lando, l'eroina di Luc Besson nel film "Leon" ,l'Im isola Marras combina insieme silhouette androgine ma giocose insieme a strutture dai dettagli netti. La collezione presenta un insieme di pezzi contrastanti e all'avanguardia, creando un mondo dove gli ideali romantici della gioventù incontrano l'estetica punk underground.
Si mette in evidenza un prodotto completo ed immediato con costanti immutate: gli ornamenti, le sorvrapposizione di tessuti e l'artigianalita' eccellente.
A chiudere le tre giorni di sfilate, invece, ci pensano Erkan Çoru e Soocha, brand giovani e al
passo con i tempi, desiderosi più di tutti di " fare" il futuro.
La nuova collezione sartoriale di Erkan Çoru si ispira a connessioni simboliche e storiche del lungo viaggio chiamato " la via della seta" .
L'atteggiamento spirituale dello stilista turco attraversa l'intera collezione ed emerge una nuova figura nomadica sartoriale per la donna contemporanea.
I profondi spacchi dei pantaloni creano volumi ampi e ariosi. I foulards dipinti hanno fantasie come fiamme del fuoco realizzate con i colori brillanti dell'arcobaleno, volte a rappresentare la visione di un miraggio all'alba del deserto.
Un viaggio metaforico si ma anche un percorso personale che attraversa la storia e le sue origini.
A parlare della terra intesa come pianeta ci pensa, invece, SooJung Cha per " Soocha" che ama il pianeta in cui vive. Sa che per amarlo bisogna rispettarlo e non bisogna abusare di lui. SooJung nota i cambiamenti climatici della Terra, questi la lasciano perplessa ed esprime i suoi dubbi sui vestiti e sulle stoffe. Sfila una collezione leggera (anche nei volumi) ma decisamente consapevole e impegnata.
Il futuro della moda italiano, si torna a ribadire, è tutto qui. Nella differenza e nello stile. Nell'artigianalita' e nelle stoffe. Senza fine.