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AltaRoma: secondo giorno

Diario AltaRoma 2017 - Seconda parte

Prima parte del Diario AltaRoma 2017 qui AltaRoma: primo giorno

I bagordi della passata notte hanno lasciato il passo a un nuovo giorno.

Mi attende un dì emozionante.

Alle 13:30 ci sarà la sfilata di Rani Zakhem (definirla in questi termini è sicuramente un qualcosa di altamente riduttivo visto e considerato che la sua è sempre stata la trasposizione di un’emozione, la resa di un sogno che diventa realtà). Lui è lo stilista che da anni ammiro da lontano e seguo nella sua arte senza mai stancarmi.

Prima di farmi prendere troppo dall’emozione vado, però, a pregustare un’altra meraviglia della moda, una meraviglia pura: la sfilata di Brognano sta per cominciare...

Altro talento emerso dal concorso “who’s on next?”, organizzato per lo scouting di giovani talenti (promosso da AltaRoma con la collaborazione di Vogue Italia), Nicola Brognano torna a Roma per mettere a segno un altro colpo da maestro sempre fedele al suo stile.

La nuova collezione a suo dire “scorre a ritmo di una Street Couture romantica” senza precedenti. La sensualità della sua donna è spontanea e in nessun caso frutto di calcolo; anche qui troviamo una figura femminile che non si fa problemi ad attingere dal guardaroba del proprio compagno riservandosi anche la libertà di fare un mix e match degli elementi presenti. Gli abiti vivono grazie a vivaci contrasti di rosso e viola, azzurro e bordo, fucsia e glicine; è proprio un abito fucsia a colpire la mia attenzione... il mio guardaroba senza alcun dubbio si riserva di ospitarlo nella prossima stagione fredda. Veline scintillanti completano alcuni look.

Brognano non si fa problemi a mandare in passerella contemporaneamente abiti fluidi e pezzi decisamente streetwear (estremamente casual) affiancati da pantaloni cargo; grazie a questo azzardo vince e convince. I buyer si consultano, concordando in segno positivo di approvazione e apprezzamento. Materiali sempre in bilico tra l’haute couture e il day wear caratterizzano capì su cui l’applicazione di maxi fibbie gioiello è solo un ultimo spunto frutto dell’estrema creatività del designer classe 1990.

Anche le contaminazioni pop tipiche degli anni 80 sono trasportate nel mondo moderno grazie a felpe che portano la scritta “hot couture” costituendo un ultimo e piccolo atto di ribellione e provocazione.

La Musica si arresta, le luci diventano soffuse; anche quest’altro racconto è terminato... le note di “Besame mucho” aleggiano nell’aria e annunciano che la musica sta per cambiare in tutti sensi. Lo show di Zakhem, come affermano gli inglesi presenti, “is yet to come”.

Tante sono le aspettative su questo défilé che rende omaggio, nel 30º anniversario della sua morte, all’indimenticabile e indimenticata Dalida, in contemporanea all’uscita del film interpretato dall’ex mannequin Sveva Alviti; perché ”il mio è un omaggio agli anni 70 nel loro complesso, allo studio 54 e alla cantante franco-egiziana per me intramontabile icona di stile ed eleganza. Da bambino ascoltavo le sue canzoni, ho sempre amato la sua voce, il suo modo di stare in scena. Quei brani li ascolto ancora oggi e mi mettono di buon umore donandomi sempre la giusta ispirazione”.

Sono proprio le note di uno di quei famosi brani a dare inizio allo show.

Fin dalla prima uscita la pura poesia che queste creazioni rappresentano, attraverso le gambe delle modelle, si impone ai nostri occhi andando a costituire non solo il guardaroba ideale di Dalida e BJ ma il sogno vero di ogni donna presente, senza dimenticare le grandi star internazionali contemporanee che avranno sicuramente occasioni di sfoggiarli; non mi stupirei affatto di ritrovare queste opere d’arte sui diversi red carpet hollywoodiani dove già diverse creazioni di Zakhem hanno dato spettacolo negli anni, valorizzando fino all’estremo la figura delle star.


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Ogni singolo capo racconta una storia, alimenta un sogno...

La nuova collezione è un tripudio di jumpsuit morbide e avvolgenti, abiti scollati all’americana che lasciano la schiena coperta, dettagli onnipresenti costituiti da pietre preziose. Ed ancora cristalli in abbondanza, abiti scivolati che segnano la vita, mini abiti da cocktail. Ogni stile, insomma, ed ogni esigenza può trovare realizzazione grazie alla mano e all’estro del couturier.

Sulle note di un’intramontabile (quanto la sua interprete nella versione francese) “besame mucho” sfilano ancora abiti da sirena con scollature asimmetriche, gonne corte e danzanti, sino ad arrivare al gran finale: un abito in stile gran soirée, beige e oro sono colori che lo caratterizzano donandogli un effetto nudo e scintillante in memoria di quell’epoca effimera di cui rimangono solo i ricordi, correrò presto nel backstage per poterlo ammirare da vicino ma le foto non renderanno mai la meraviglia che colpisce l’occhio.

La sfilata e il saluto finale dello Stilista annunciano che e’ giunta l’ora di passare oltre; la corsa verso il dietro le quinte e’ veloce; vengo sorpresa ad ammirare i colori e tessuti utilizzati con il chiaro obiettivo di imprimerli nella mia memoria prima che questi abiti vengano riposti. Una palette di colori così caldi e accesi sono sicura che non la ritroverò in altre occasioni.

Un saluto veloce a tutto lo staff: è il momento di andare via purtroppo senza poter portare con me quegli abiti capaci di rinsaldare l’autostima di qualsiasi donna.

Si conclude per me così, con un enorme sorriso e l’aria sognante, la seconda giornata di Altaroma.

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