La Maison Yves Saint Laurent ospita fino al 14 Gennaio la mostra Yves Saint Laurent- Shapes & Forms in collaborazione con l'artista Claudia Wieser. Il suo lavoro colloca il genio creativo del couturier nella nostra epoca contemporanea: modelli, accessori e bozzetti di alta moda e prêt-à -porter, tra i lavori più radicali del couturier, che dialogano con i decori e le opere di Claudia.
Nel corso della sua carriera, Yves Saint Laurent ha immaginato la bellezza femminile attraverso linee, aree di colori solidi e forme e aveva un profondo desiderio di vestire una donna in modo tale che il tessuto potesse seguire i suoi movimenti e rifletterne gli atteggiamenti. Il lavoro di Claudia Wieser rende omaggio alle ispirazioni di Yves, attraverso opere con forme geometriche costituite da linee pure e colori contrastanti contrapposti a texture diverse.
Yves Saint Laurent é stato un rivoluzionario della moda, attraverso abiti minimalistici e geometrici influenzati dalle tendenze artistiche del tempo: astrazione semplice e geometrica, costruttivismo e arte concreta. La passione per il Marocco, dove ha passato parte della sua vita, che lo ha spinto alla ricerca ed alla passione nella luce e nell'effetto che la luce da ai colori. L'implicazione nell'arte contemporanea, con i disegni di scenografie e costumi di scena come il balletto di Cyrano de Bergerac, vestendo anche artiste nel mondo del cinema come Claudia Gardinale in La pantera rosa (1963) e Catherine Deneuve in Belle de Jour (1967).
Per Yves Saint Laurent il colore è essenziale nella composizione delle forme. Le prime creazioni del couturier erano abiti corti e dritti dai colori vivaci, riflesso di una donna elegante e moderna. Le sue collezioni del 1965 e del 1966 rivelano uno stile d'avanguardia, traendo ispirazione dal mondo dei pittori astratti. Saint Laurent introdusse una tavolozza radicalmente nuova, prendendo in prestito per i suoi capi i colori vivaci dell'astrazione geometrica o quelli pulsanti della pop art, Influenzato dal lavoro intuitivo e spirituale di Wassily Kandinsky e Paul Klee.
Senza tempo ma contemporaneo, il bianco e nero sono stati fin dall'inizio parte integrante dell'universo creativo di Yves Saint Laurent. Per il couturier, tutta la riflessione sulla forma inizia disegnando i suoi modelli con linee di matita su carta. "Penso che un foglio bianco sia molto noioso; i tratti e le linee esistono solo attraverso il nero. Ecco perché le mie donne sono spesso vestite di nero: mi piace che le donne sembrino disegni, come schizzi." Il nero, che prima era associato ad una tematica di lutto, contrapposto alla luce del bianco, é stato mano a mano rivalorizzato nel tempo. a partire dal XIV secolo, il nero si impone gradualmente nel regno della moda, con il famoso tubino di Coco Chanel. Yves invece, rielabora il nero e lo abbina a contrasto con il bianco come manifesto di modernità .
Nel cuore della casa di alta moda c'é anche lo Studio, una stanza che rispecchia il genio creativo di Saint Laurent, dove lui stesso lavorava e che doveva rispettare un'atmosfera ben precisa: un ambiente luminoso, silenzioso, spazio neutro con una parete a specchio come caratteristica principale. Schizzi, tessuti, libri, fotografie, souvenirs e le sue indispensabili matite arricchiscono lo studio, dove si canalizzava l'eclettismo e frenesia prima di ogni show.
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